Questo blog, perché?

Queste pagine le intendo come la parte "meno impegnata" rispetto al mio sito internet, http://www.monzamtb.altervista.org/
Impressioni, idee e immagini così come vengono, più che altro una specie di diario che mi serva per raccogliere questo materiale, per poterlo rileggere ogni tanto. Se ci capitate e lo ritenete interessante fatemelo sapere. Grazie!



sabato 14 agosto 2010

Psicanalisi di un biker.

Ormai mi conosco, prevedo e anticipo le mie mosse. Tranquilli, non sto mettendo in analisi uno psicopatico o un potenziale serial-killer. Stiamo sempre e solo parlando di un mountain biker...
Dopo un'uscita che mi ha impegnato e soddisfatto (ad esempio quella stupenda di lunedì scorso), l'evoluzione verso la successiva escursione segue solitamente queste fasi:
1) Il giorno stesso dell'uscita, una volta rientrato alla base è una sensazione di stanchezza mista ad euforia a predominare sul resto. Se mi concentro a ricordare, rivivo nella mente le immagini e i momenti più emozionanti della giornata in giro con la mia bici.
2) Il giorno dopo è ormai di prassi il riposo assoluto e l'astinenza da ogni attività pedalatoria. E' il fisico a richiedere il riposo. A livello mentale, le endorfine ancora in circolo dal giorno prima mi impongono ritmi cerebrali un po' rallentati, tipo bradipo... Generalmente, se ho del tempo a disposizione incomincio a guardare e a ordinare il materiale video o fotografico dell'uscita e penso alla pulizia e alla manutenzione della bike.
3) Il secondo giorno dopo l'escursione lo suddividerei in due parti. In genere la mattina è il momento in cui a livello fisico ho il massimo ristagno di cataboliti muscolari, quindi, al risveglio, dolorini di qua e di là e notevole indolenzimento generale. Nel pomeriggio però il fisico comincia a riprendersi, ma, cosa ancora più importante, da alcuni segnali comincio a capire che sto tornando cerebralmente pronto per una nuova avventura a cavallo di una delle mie MTB. Ad esempio, se sfoglio la mia rivista preferita (Mountain Bike Action - N.d.B.), di fronte ad alcune fra le bellissime immagini che la caratterizzano, magari una full da 140 mm di escursione che percorre un trail costellato di rocce e di radici, comincio a sentire distintamente un deciso aumento della frequenza cardiaca, fenomeno spesso accompagnato da secchezza delle fauci. Inoltre, una crescente sensazione di invidia nei confronti  del biker fotografato, proporzionale al tempo di osservazione dell'immagine che lo rappresenta. E' questo il segnale che mi fa capire di dover iniziare a progettare qualcosa di nuovo da fare in bici.
Generalmente a questo punto contatto qualche sfegatato della mountain bike, per sentire se sta progettando qualcosa...
4) Il terzo giorno comincia a diventare una questione fisica. Le mie gambe hanno bisogno di pedalare, e la mia mente vuole ritrovare e rivivere le sensazioni tipiche del mountain biking, un misto di avventura, fatica, divertimento, adrenalina e... grande soddisfazione.
5) Il quarto giorno, morisse Gianni Bella (Cit. D. Abatantuono), devo salire in bici e andare... da solo o in compagnia. Se per qualsiasi motivo non ci riesco, meglio starmi lontano.


Nessun commento:

Posta un commento