Questo blog, perché?

Queste pagine le intendo come la parte "meno impegnata" rispetto al mio sito internet, http://www.monzamtb.altervista.org/
Impressioni, idee e immagini così come vengono, più che altro una specie di diario che mi serva per raccogliere questo materiale, per poterlo rileggere ogni tanto. Se ci capitate e lo ritenete interessante fatemelo sapere. Grazie!



mercoledì 18 agosto 2010

Portofino mon amour...


Lo scorso aprile sono stato ospite per una riunione di lavoro all'Hotel "Portofino Kulm" a Ruta di Camogli. Al di là del discorso professionale, la notizia che in due giorni di permanenza mi aveva più sconvolto era stata la possibilità, fino a qualche anno fa completamente negata, di percorrere in bicicletta, a determinate condizioni, alcuni dei sentieri che solcano l'area del Parco Regionale del Monte di Portofino. 
Per l'appunto l'Hotel sorge proprio sul punto più alto del Parco (a circa 450 m s.l.m.). 
Il mio chiodo fisso durante la riunione, invece di pensare a dati vendita e amenità varie, era: la prima volta che sono a Santa Margherita, prendo la bici, mi sparo la salita su asfalto fino al P. Kulm (circa 450 m di dislivello) e mi addentro, finalmente, ad esplorare il parco.
E così oggi, 17 agosto 2010, fu!
Una volta in cima raggiungo il cancello verde che era stampato nella mia mente fin da aprile, con scritto: "Ai sentieri del Parco del Monte di Portofino". Ormai sono le 6 del pomeriggio, la strada, larga e cosparsa di ghiaia, corre completamente all'ombra delle piante; l'ottima segnaletica indica chiaramente le destinazioni, i tempi di percorrenza (a piedi) e se è possibile passare in bici. Inizio a seguire per Portofino Mare. Il giro che ho in mente è proprio quello di scendere fino a Portofino per poi rientrare a Santa Margherita sulla classica strada litoranea. L'atmosfera e il panorama sono magici. Per un po' si sale con pendenze mai severe, poi si inizia a perdere quota verso il mare. Ogni tanto alla mia sinistra ci sono sentieri che si inoltrano nel bosco per raggiungere altre località, ma sono vietati alle bici e sono scoscesi ed esposti. Mi fermo a guardare, scendo qualche metro a perlustrarli, qui mi troverei bene con la mia Tomac Snyper, ma è a casa a circa 200 km di distanza.
La discesa verso Portofino è sempre più ripida man mano che mi avvicino alla meta. Scendo veloce su una strada che da sterrata si trasforma in lastricata. Non incontro anima viva. Di lato vedo il mare a chiazze azzurre e blu scure. Poi il mare non è più di fianco a me, ma comincio a vederlo davanti. Portofino è lì sotto. La strada si stringe, intorno a me case e giardini curatissimi, addirittura costeggio un campo da tennis. La discesa è ripidissima, inizio a percorrere le tipiche stradine dove i locali transitano solamente con gli Apecar. Circa 200 metri a picco sotto di me, quasi verticalmente, vedo la piazzetta di Portofino. E' così piccola che sembra di guardare un plastico!  Scendo sempre più e intravedo la strada litoranea, ormai ci sono.  A Portofino ci sono andato più volte, in barca, a piedi, in autobus, con la bici da corsa, ma mai ci ero arrivato in questa maniera, dall'alto! Ne vale veramente la pena.
Ora sono sulla strada asfaltata per tornare. Sono le 7.10 e a casa mi aspettano con un bel branzino al sale nel forno... Forza Flint! Scalo sui rapporti più duri e con le ruotone in un attimo sono a 30 kmh. Mi metto in scia ad un motorino e via, in 20 minuti sono con le gambe sotto al tavolo, a raccontare la mia avventura.

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