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Queste pagine le intendo come la parte "meno impegnata" rispetto al mio sito internet, http://www.monzamtb.altervista.org/
Impressioni, idee e immagini così come vengono, più che altro una specie di diario che mi serva per raccogliere questo materiale, per poterlo rileggere ogni tanto. Se ci capitate e lo ritenete interessante fatemelo sapere. Grazie!



lunedì 8 novembre 2010

Laviamo …e ricordiamo!

Il lavaggio della nostra mountain bike è senza dubbio un'operazione necessaria ma spesso poco gradevole, soprattutto se siamo costretti a praticarlo al termine di un’uscita già di per sé faticosa.
Al di là del fattore estetico, infatti, penso sia noto a tutti noi bikers quanto sia importante poter contare su una bicicletta pulita ed in piena efficienza, con particolare riferimento alla trasmissione.
Catena, pacco pignoni, guarnitura e le altre componenti necessitano infatti nella mountain bike di un’attenzione particolare, essendo soggetti a polvere, fango e sporco di ogni genere che, se non rimossi accuratamente, possono decretarne l’usura precoce. Non meno importanti sono le successive fasi di asciugatura e lubrificazione.
Poter contare su una bici pulita, al di là del piacere di pedalarla, ci permette anche di rilevare con facilità eventuali danni del telaio e delle altre componenti, cosa particolarmente importante se sono costruiti in carbonio, materiale come noto soggetto ad improvvise quanto pericolose rotture.
Detto ciò, vale la pena rassegnarsi a questa necessità e cercare di rendere il lavaggio e la pulizia della nostra mountain bike il meno fastidiosi possibile. Anzi, con qualche accorgimento e con una predisposizione mentale diversa possiamo trasformare questo momento in qualcosa di piacevole ed accattivante.
Innanzitutto, eviterei il classico lavaggio a fine uscita; sicuramente la stanchezza ci porterebbe a fare tutto di fretta e sommariamente, con scarsi risultati. Personalmente preferisco aspettare qualche giorno e ricavarmi il tempo necessario per fare le cose con calma e accuratezza. In questo modo non diventa più una scocciatura “che si deve fare” nel più breve tempo possibile, ma un momento complementare all’utilizzo, sicuramente più gratificante, della bicicletta durante l’uscita.
I ricordi della nostra ultima escursione si stanno ormai affievolendo con il passare dei giorni ma se osserviamo con attenzione, piccoli particolari, tracce a volte insignificanti possono farci tornare alla mente immagini e sensazioni vissute in sella alla nostra bike.





Ecco che i grumi argillosi ancorati ai tasselli delle gomme ci ricordano quel tratto veloce lungo il greto del fiume e la striscia di fango spruzzata lungo il reggisella ci fa rivivere il passaggio su sterrate ricche di pozzanghere. E quel sassolino incastrato fra gli ingranaggi del deragliatore? Sicuramente lo ha sollevato una ruota mentre ci arrampicavamo lungo un’erta pietrosa.
E’ come se ripetessimo tratto dopo tratto la nostra ultima uscita, richiamando alla mente le piacevoli sensazioni provate. Mentre spazzoliamo i pignoni e le corone della guarnitura altri particolari ci saltano agli occhi: gli steli d’erba, i frammenti di foglie incastrati fra gli ingranaggi, le spine dei ricci, ci parlano con chiarezza dei luoghi attraversati, ricordandone addirittura i colori, i suoni e i profumi.
Ecco, il lavoro è quasi finito, abbiamo asciugato la bici e stiamo per passare l’olio sulla catena. Abbiamo svolto al meglio il nostro “dovere” di provetti bikers, con qualcosa in più.
Adesso la nostra ultima uscita non ci sembra più così lontana, anzi, avremo la netta sensazione di essere appena smontati dalla nostra mountain bike…
Mi raccomando, la prossima volta che lavate la bici, non dimenticate di indossare il casco!





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