Questo blog, perché?

Queste pagine le intendo come la parte "meno impegnata" rispetto al mio sito internet, http://www.monzamtb.altervista.org/
Impressioni, idee e immagini così come vengono, più che altro una specie di diario che mi serva per raccogliere questo materiale, per poterlo rileggere ogni tanto. Se ci capitate e lo ritenete interessante fatemelo sapere. Grazie!



lunedì 6 dicembre 2010

Una "Cantata" in compagnia!

Rientro in grande stile, dopo oltre quattro settimane di astinenza dalla MTB.
Domenica mattina partenza da Lissone con Marcello e Omar, destinazione il Monte Canto, nella bergamasca. Raccolto Marco a Capriate ci troviamo a Carvico al solito parcheggio con un nutrito gruppo di bikers assetati di fango guidato in grande stile da Vittorio, simpatico e disponibile capo gita.
L'itinerario odierno è ben stampato nella sua mente e tutti (o quasi) siamo consapevoli delle condizioni in cui troveremo i sentieri. Iniziamo a salire, ognuno con il proprio ritmo, su una sterrata già impegnativa di norma ma che oggi ci mette veramente a dura prova. Aldilà delle gambe più o meno allenate, tutti prima o poi sono costretti a scendere dalla bike, almeno nei punti in cui la coltre di fango supera i 20 cm di spessore. Ci scaldiamo subito ed io ringrazio più volte il "Signor Northwave" per avere inventato le splendide scarpe invernali rivestite di Goretex che oggi ho deciso di indossare. Gli altri "ringrazieranno" invece spesso il padre eterno per la neve e il fango che ha mandato da queste parti…





Ricompattato il gruppo siamo pronti per la prima discesa: ci sono bici e bikers di ogni tipo, ma in comune una gran voglia di divertirsi, a qualsiasi costo. Il sentiero è tecnico, con qualche passaggino mica male (tipo la mitica "Curva Francesco"), reso più difficoltoso dall'umidità e dal fango. Ognuno lo affronta dando il meglio di se stesso, c'è chi scende dalla bici nei punti più critici, chi riesce a stare in sella ma alla fine arriviamo tutti a "fondo corsa".
Vittorio ci guida ora nel trasferimento verso l'attacco della seconda salita della giornata, lungo un divertente e veloce tratto "mangia e bevi" dove i reggisella telescopici diventano parte integrante del divertimento.
Come capita di solito in queste situazioni, abbiamo ormai raggiunto quello stato di simbiosi con il fango che è diventato un tutt'uno con i nostri vestiti e le nostre MTB, quasi indistinguibili l'una dall'altra. A questo punto potremmo anche cadere in una pozza di fango profonda un metro che la cosa non ci farebbe né caldo né freddo.
Due chilometri di salita su asfalto e poi pieghiamo a destra nel tratto forse più faticoso. Un sentiero in leggera pendenza con tratti fangosi tali da fermare anche i più decisi e allenati. Presto si forma una colonna di bikers piegati a spingere le proprie bici, tipo girone dantesco. Vittorio, per darci una speranza continua a parlare di questi "ultimi cinquanta metri" prima della discesa finale che si rivelano in realtà un bel chilometro abbondante… ma la bravura di una guida è anche quella di mantenere viva la speranza nelle persone che accompagna.
Stiamo per iniziare la picchiata verso Carvico, e Omar decide di farla a cavallo di una "single speed", data la rottura del forcellino del cambio della sua Giant…
L'ultima discesa, più che essere in sella ad una bici mi sembra di farla su una tavola da snowboard o meglio "mud-board". Le ruote galleggiano sul fango e le curve vanno anticipate moltissimo per avere una minima possibilità di prendere la direzione giusta. Arriviamo al termine del sentiero, aspettiamo di esserci tutti e poi giù a manetta lungo la veloce sterrata che, ritrovato l'asfalto, ci condurrà alle macchine.
Ormai è quasi l'una quando il nevischio comincia a scendere. Ricoperti di fango che ormai ci si sta seccando addosso ci lanciamo in uno strip-tease collettivo, a 0° C, per la gioia degli abitanti delle case adiacenti, che tanto "sono abituati".
Dopo un mesetto di assenza dai sentieri non ci poteva essere modo migliore per ritornarci...

Grazie Vittorio, grazie ragazzi!  Questa è la vera MTB...

2 commenti:

  1. dai che con il vento i sentieri si sono sistemati un po...

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  2. ... e con il gelo sono ormai asfaltati... :-))

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